L'Esecutore si aggiudica il Premio Vick,
ed ecco a voi Kisyov, il miglior romanziere dell'anno
Stephan Kisyov

Stephan Kisyov nacque nel 1963 a Stara Zagora e si diplomò alla scuola di Francese della sua città natale. Proseguì gli studi alle Università di Sofia e di Plovdiv, poi alla Sorbonne di Parigi. Ha lavorato come elettricista e magazziniere, riparatore di serrature, operaio in una fabbrica di prodotti chimici, amministratore di un albergo sul Mar Nero, è salito sullo stage dell'Opera Stara Zagora, ha lavorato come cameriere, giornalista freelance per diversi quotidiani metropolitani. E' immigrato in Francia e Svizzera tre anni fa. Stephan Kisyov ha pubblicato quattro romanzi, più di 60 racconti brevi su quotidiani e riviste importanti e molte opere non-fiction. E' autore della sceneggiatura Le peculiarità del Sesso Nazionale Bulgaro, interpretato presso il Teatro Blagoevgrad.
Stephan Kisyov
Ekzekoutorat (L'Esecutore)
Casa Editrice Janette 45
Sul romanzo:
Il titolo del romanzo crea delle aspettative su un fantomatico e crudele assassino, tuttavia a dispetto di questa diffusa opinione, Stefan Gashtev non è che un personaggio divertente e quello che cerca è solo la popolarità. Cresce in un circo, lavora come clown, studia per diventare fachiro, pilota, per poi finire inaspettatamente in prigione, dove gli toccherà il ruolo dell'esecutore. Alla fine va nello spazio e torna sulla terra solo dopo 20 anni, più incupito che mai. Le sue disavventure sono talmente terribili da convincere l'autore best seller Stephen-Larry King (un creativo), a sfruttarle, il quale muore inaspettatamente di una morte misera e prematura. Di questo prototipo rimarrà solo la parte "non-fictional". Kisyov dispiega la vita di Gashtev attraverso i frammenti in uno stile fattuale sospinto ai suoi limiti, così che la realtà presentata in modo ironico degli anni '60 e '80 sia facilmente riconoscibile al lettore. Lo Spazio riveste un ruolo di grande importanza in questo romanzo di fiction (un misto di realtà e finzione). Il romanzo è fonte di un mito sulla famiglia (il padre è un alieno) e di un mito politico che impregnano l'intera trama (il sistema conquisterà lo Spazio), aspetti che più di tutto fungono da escamotage narrativi per creare un repentino spostamento di prospettiva. Stephen Kisnov, prendendo a prestito gli strumenti del clown li trasforma in strumenti letterari che gli consentono di creare una farsa, un mondo assurdo, riuscendo a dar vita a una storia incredibilmente leggera (in senso kunderiano), divertente e profonda allo stesso tempo, che degrada l'essere umano a esecutore e vittima.
Simona Mircheva